Sabato 19 luglio 2025, alle ore 17.00, la Pinacoteca Comunale “Carlo Servolini” di Collesalvetti ospiterà un evento di grande rilievo: la presentazione dell’edizione critica del volume Benvenuto Benvenuti. Un colloquio di Aleardo Kutufà d’Atene, pubblicato da Lippi Editore a Lucca nel 1944 e dedicato a Giuseppe Argentieri.

L’iniziativa rientra nel ricco programma di eventi promossi da Francesca Cagianelli, storica dell’arte e conservatrice della Pinacoteca “Servolini”, che da anni contribuisce a rendere il piccolo comune di Collesalvetti un centro vivace e autorevole per la divulgazione artistica e culturale, attraverso mostre e appuntamenti di grande originalità e spessore.

Alla presentazione interverranno anche Stefano Andres, dottore di ricerca in Storia del diritto presso l’Università di Milano, Facoltà di Giurisprudenza, ed Emanuele Bardazzi, storico dell’arte specializzato nella grafica tra Ottocento e Novecento.

L’incontro nasce dal desiderio di rendere omaggio a un clima culturale fortemente estetizzante, ispirato al gusto dannunziano, che rappresenta l’anima stessa della mostra. L’edizione critica ripropone infatti una stagione unica nella Livorno dei primi del Novecento, attraversata da esperienze come il Caffè Bardi e il Gruppo Labronico. In questo contesto, l’opera di Benvenuto Benvenuti, segnata dalla lezione divisionista e guidata dalla figura di Vittore Grubicy de Dragon, assume un ruolo centrale, intrecciando riflessioni filosofiche che richiamano Nietzsche, Schopenhauer e le teorie di Ruskin.

Nella Prefazione al volume, datata aprile 1944, si percepisce il tono intenso e meditativo del dialogo tra Kutufà e Benvenuti. L’autore ricorda un episodio del 1941, avvenuto nella biblioteca della propria dimora, in cui fu colpito da una riflessione condivisa da Ruskin, Schopenhauer e Wilde: di fronte a un’opera d’arte, bisogna attenderne la voce, come davanti a un sovrano.

Critico verso l’approccio razionalistico di Taine e Sainte-Beuve, Kutufà propone nel suo Colloquio un’alternativa: un’intuizione profonda che rifletta il cuore stesso dell’opera d’arte.

La conclusione della Prefazione si lega infine al pensiero di Walter Pater, secondo cui tutte le arti tendono alla musica. Così, anche il testo di Kutufà si configura come una partitura intellettuale e immaginifica, capace di trasformare pensieri e sogni in armonie, evocando quelle musiche celesti che Platone immaginava risuonare nel cosmo.

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Dove: Pinacoteca Carlo Servolini, Villa Carmignani, via Garibaldi, 77 – Collesalvetti (LI)  

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